Il castello di Montebello, a Rimini, è anche conosciuto come “Il Castello di Azzurrina“: il fantasma che si sostiene vi abiti.
Avrei forse potuto non visitarlo?
No.
La sua leggenda narra di una bimba di nome Guendalina che, poiché nata bionda -albina-, hanno deciso di porre rimedio dal momento che avrebbe rischiato di attirare l’attenzione della chiesa. I capelli così bizzarri le prometteravo una fine terribile. La madre pensò quindi di tingerle i capelli, ottenendo solo dei capelli azzurro-verdi. Da qui, Azzurrina.
Decido di tralasciare ulteriori dettagli perché, se siete qui, significa che probabilmente la storia già la conoscete. E, se non la conoscete, non sarà necessaria per questo articolo.
Non so ben dire come la bambina sia morta poiché ho visitato questo castello due volte, e tra una e l’altra la versione in cui la guida raccontava della sua morte ci sono state differenze sostanziali.
La prima: è stata uccisa dal padre perché Albina.
La seconda: mentre giocava con il pallone di stracci -ricordate che era di stracci-, questo è sceso nel nevaio -una stanza interrata dove si conservava la neve: il frigo medievale- ed è scomparsa. Guendalina fu una bimba nata e “scomparsa” il 21 giugno, il solstizio d’estate nonché il giorno più luminoso. Il giorno della luce. Quindi, la bimba nata nella luce è morta nella luce e nell’oscurità -il nevaio sotterraneo-.
Il nome della bimba, come scritto nel sito ufficiale del castello e come spiegato alla mia prima visita, sarebbe Guendalina. In questa ultima visita, invece, il nome è mutato in “Dalina”.
Ovviamente, la seconda versione è più poetica. Da come è stata raccontata, appariva in tutto e per tutto ad una fiaba Disney, e non si addiceva alla realtà.
Negli ultimi anni, è stata eliminata la versione del padre assassino sostituendola con questa, della bambina della luce che scompare nell’oscurità. Suggestivo. Tuttavia, qual è la fonte? La fonte è un testo che viene nominato di continuo, durante la visita guidata, ma che non viene menzionato dove è stato ritrovato, né quando. Un testo che, vero o meno che sia, dobbiamo fidarci della sua esistenza. Adesso, durante la visita, spaccia questo scritto per reale quando, solo pochi anni fa, Azzurrina rimaneva una leggenda tramandata negli anni, e che questo testo mai era stato nominato durante la mia prima visita.
La visita
La visita inizia piuttosto bene. E’ raccontato che in un luogo, quando vi capitano svariate cose negative al suo interno, diventa un contenitore di energie. Le morti in questo castello, ci spiega, sono naturalmente tante: quali da assassini, quali da vecchiaia e le altre delle leggende che durante il percorso ci vengono raccontate.
Per la sicurezza del luogo sono state installate numerose telecamere all’interno del castello.
–Ricordate questo dettaglio-.
Il declino inizia qui.
Ci spiegano, mentre noi visitatori siamo nel cortile interno, che il castello, ahimè ho sentito bene, ha 2200 anni. In fondo, la Bibbia pullula di castelli, no? Come gli antichi romani e i Nativi Americani avevano sfarzosi castelli.
Come no.
I primi castelli, mi duole fare la prima di molte contraddizioni, risalgono circa all’anno mille. Ben milleduecento anni più tardi.
Entriamo finalmente nel castello, e la guida ci accompagna in una stanza con un tavolo ovale, spiegando che quella è la sala considerata come la più carica di energie da alcuni medium che si sono trovati a fare numerose sedute, lì dentro. Sono positive o meno queste energie? Ovviamente negative.
Quali medium svolgono sedute -credo spiritiche dal momento che non è spiegato- nel luogo in cui ci sono le energie più pesanti, rischiando così di essere contaminati? Solo coloro che lo fanno per gioco.
Queste sedute vengono svolte con alcune persone sedute al tavolo e con le mani appoggiate sul tale. Per dimostrare che queste sedute sono state effettivamente eseguite, furono montate delle telecamere. Ciò che è stato documentato, è stata la strana figura fluttuante di una piccola donna che, guardandola con la tanta fantasia delle guide, indossava un corsetto. Perché non documentare la seduta, invece? Sono state effettuate per anni, ma non hanno parlato minimamente di ciò che è accaduto e che è stato scoperto durante le sessioni.
Viene nominata la Stregoneria, dicendo che la leggenda del castello è impregnata di magia e stregnoeria. Ma, a parlar di streghe, è solo la guida che allunga d’acqua il brodo del lungo monologo.
Vi è una croce, che sostengono essere stata protettiva per il castello, disegnata con le mattonelle incastonate cortile interno. Abbiamo memoria di svariate pratiche di superstizione, nel medioevo, di volti e altri simboli, che sono stati incisi o disegnati in varie strutture proprio per la protezione del luogo. Questo non ci fa presupporre ad una menzogna e, come indicato dalla guida, la croce (la X con i lati uguali uno all’altro) sembra effettivamente proteggere il castello, dal momento che è rivolta verso di noi. La prospettiva ci regala questo spettacolo ma un occhio attento si rende conto che la X non può essere rivolta da nessuna parte in particolare poiché, una croce semplice, non ha lati dominanti.
Si arriva in un’altra stanza con un solo armadio le cui ante sono state chiuse da un semplice spago. Il direttore, ci viene spiegato, trovava quest’ultime ogni mattina spalancate, nonostante lui stesso si occupasse di chiuderle. Perché la guida si è preoccupata di mostrarci delle foto dubbiose, anziché le riprese delle ante che si aprivano da sole, viste le numerose telecamere sparse per il castello? Quella sì, che sarebbe stata una prova significativa!
Sopra all’armadio, nel soffitto, c’è l’impronta di una donna, forse appartenuta ad un fantasma. La leggenda vuole che, un addetto ai lavori, vide una persona camminare sui muri per poi entrare in una parete, scomparendo. La guida, orgogliosa, sostiene che ce ne siano altre sette, nelle stanze a seguire. Eppure, non vengono mostrate. Ci sono, ma noi visitatori dobbiamo credere alla loro esistenza, come per i documenti su cui tutta la storia si dovrebbe basare.
Ci mostra i quadri che raffiguravano i proprietari del castello e la prima impressione è che siano recenti, e non antichi come sostenuto. Forse questa impressione è marcata da un dipinto in particolare. Questo dipinto riporta l’immagine di una donna con un bellissimo abito antico e, al suo fianco, la fotografia di suo marito. Foto, non dipinto.
Questa, però, è solo stata la mia impressione riguardo all’antichità delle opere, ma non sono un’esperta e non mi sento di affermare ciò che potrei sbagliare.
Ci viene mostrata una cassapanca con un dipinto dallo sfondo rosso -un tramonto?-, una donna incinta -o forse grassa- è stesa su un letto, nuda. La guida insiste nel dirci che è un’immagine “strana”. Dobbiamo convincerci che lo sia davvero?
Proprio per l’immagine volgare, qualcuno, vi dipinse una coperta per coprire sue parti intime. L’opera fu installata all’interno della seduta richiudibile, -quindi, se chiusa, il dipinto era nascosto-. La guida ha raccontato che era stato posto lì perché era vergognoso, all’epoca, possedere un dipinto simile, così hanno tentato di nasconderlo.
Studi recenti hanno rivelato che rappresenta il sacrificio umano di una donna e del suo bambino. Il bimbo sarebbe rappresentato da un nodo nel legno circa in mezzo alle gambe della donna. Non esattamente in mezzo, come la guida ha enfatizzato, ma poco più sotto.
I medium hanno rivelato che l’opera emana radiazioni, tanto che qualcuno si è sentito male, guardandolo. Suscettibili? –Ma che razza di medium hanno interpellato?!-. Per questo motivo, il dipinto è stato nascosto nella seduta della cassapanca. -Ma non era stato per la vergogna di possedere un’opera così?-. Ci hanno recentemente comunicato che è un dipinto che rappresenta un Harem. Comunque… proseguiamo.
Arriviamo finalmente nel corridoio in cui si parla di Azzurrina. Qui ci vengono fatti ascoltare degli audio che avrebbero registrato la voce di una bambina. Non mi esprimo sulla veridicità degli audio, ma su una dimenticanza considerevole: l’audio in cui si sentirebbe qualcuno urlare “Belial“, il Demone della menzogna. Lo udii la prima volta, nella mia prima visita, ma nella seconda si è scordata di farlo partire. Eppure lo ha ugualmente raccontato, spiegando ciò che non avevamo ascoltato. Tra una visita e l’altra, questo Demone ha cambiato ruolo.
Prima visita: è un Demone che rappresenta sia la luce che l’oscurità. Né negativo, e né positivo.
Seconda visita: è un Demone Oscuro, chi lo evoca, evoca il male.
Proseguiamo, purtroppo…
Nella prima visita che effettuai si ascoltò l’audio del pallone di Azzurrina che rimbalzava. Notate nulla di strano? Lo ricordate? Il pallone era di stracci, come fanno, degli stracci, a produrre il suono di un pallone che rimbalza? Nella seconda visita, l’audio non viene fatto ascoltare.
Qualcuno si era reso conto dell’inganno?
Infine ci mostra le foto. L’ultima era quella di una donna catturata in una condizione di scarsa luminosità, fotografata in seguito a cinquanta scatti continui. In quelle condizioni, osservando cinquanta fotografie alla ricerca di una persona raffigurata, la mente può realmente vederla nei pixel.
Pareidolia?
Per chi non sapesse che cosa fosse, ecco la definizione di verascienza.com:
“La pareidolia è un fenomeno psicologico in cui si percepisce uno stimolo (visivo o sonoro) vago e casuale, erroneamente interpretato come una forma riconoscibile. Uno degli esempi più classici è probabilmente quello delle osservazioni delle nuvole.”
Qui, ho scoperto, il motivo per cui le domande non sono permesse durante la visita, ma solo alla fine. Infatti, la guida ha tentato di persuadermi ma non vedevo perché attendere: la visita era terminata.
La mia domanda era così basilare nell’ambito Esoterico, che ero così convinta che la guida conoscesse il fenomeno.
Io: E se fosse pareidolia?
Guida: … Come prego?
Era smarrita.
Ho scandito la parola: Pareidolia.
Tra i visitatori, una trentina, si alzò un bisbiglio dubbioso. Cos’è questa “pareidolia”?
La guida mi propose di farmi parlare con l’esperta in questione. Tutte le altre domande dei visitatori sarebbero dovute essere rivolte a lei.
L’esperta, però, non sapeva la risposta. Più cercavo di esprimere le mie perplessità e di spiegarmi, e più l’esperta cercava di zittirmi… e più I presenti ridevano dell’esperta che non era poi così esperta. Un comportamento differente avrebbe loro impedito una pessima figura davanti ad una trentina di persone… e non solo davanti a trenta persone.
In disparte e lontano dagli occhi dei visitatori la guida, però, è stata gentile e mi ha fornito il link in cui avrei potuto avere le risposte alle mie domande. Il link ve lo darò a fine articolo. –Che barzelletta!-.
Non ha saputo darmi una risposta sensata sul fatto che, il dipinto della cassapanca, fosse stato nascosto all’interno di una abitazione perché era “malefico”, nonostante che fosse negativo è stato scoperto solo di recente. Posso comprendere che, in passato, avrebbero potuto sentire le energie negative provenire dal dipinto ma, superstiziosi com’erano, non ha davvero senso che tenevano un oggetto “malefico” in un’abitazione.
Considerazioni personali:
Non ci sono stanze che hanno particolari energie come era stato sostenuto dalla guida, o come avevo letto nei vari siti su internet. Forse solo quella in cui avrebbero effettuato le sedute, tuttavia le energie non sono così spiccate. La stanza di Azzurrina, invece, è carica delle energie dei visitatori, quelle energie delle persone che hanno creduto e che credono tuttora alla storia di Guendalina… O Dalina.
Per quanto riguarda il dipinto “strano” con la donna semi-nuda… è un dipinto.
Che ci siano degli spiriti è abbastanza scontato poiché il posto ha una certa età. Li ho sentiti scocciati per come marciano sulle leggende, per lo più irreali. Vorrebbero solo della tranquillità.
Non è corretto giocare con queste cose e continuare a imprimere di nuove energie il castello. Si gioca con il fuoco.
Non è storia, è Marketing!
Basta!
Una fama costruita in parte sulla menzogna.
Per il resto, mi piacerebbe visitarlo di giorno. Forse, qualche nozione interessante, lì c’è.
Come ultima cosa, ecco il sito con le risposte alle mie domande riguardo alle foto.
Che dire… Le risposte ci sono, ma non come quelle che credete voi.
Non portate i bambini alla visita notturna!!
Fonte: www.daemonia.ga
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